Il percorso della via Cassia è un vero e proprio viaggio tra i monumenti funerari della Roma Antica.
Da sud si incontra per primo Ponte Milvio, luogo importante per la storia romana e per il cristianesimo, in quanto la tradizione vuole che proprio su questo ponte si convertì Costantino, primo imperatore romano cristiano; il ponte conduce ai resti di un anonimo sepolcro e di un tratto di basolato dell’antica via Cassia. Si succedono poi una serie di sepolcri: infine il Sepolcro di Publio Vibio Mariano, erroneamente identificato e noto a molti come la Tomba di Nerone; il Sepolcro dei Veienti, il cui nome evoca il forte alone di mistero che lo circonda: ricorda infatti il Parco di Veio e gli abitanti etruschi, ma in realtà ha origini romane; e infine il Sepolcro della Mummia di Grottarossa, sepolcro dove fu rinvenuto il corpo di una bambina romana, probabilmente dell’età di otto anni.
La via Cassia, che anticamente congiungeva Roma a Florentia, l’attuale Firenze, fu un’importante via consolare romana. La sua costruzione si deve al censore Cassio Longino del 154 a.C. o, meno probabilmente, all’omonimo console del 127 a.C. La via usciva dalle Mura Serviane a Porta Fontanalis: la prima parte era comune con la via Flaminia, da cui si separava dopo Ponte Milvio; poi, all’altezza dell’attuale “La Storta”, si separava dalla via Clodia.
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